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Quale sistema di antifurto è più indicato per il proprio negozio?

Quale sistema di antifurto è più indicato per il proprio negozio? Il punto di partenza, e ciò vale per qualsiasi impianto elettrico, è l’analisi della situazione: il professionista deve avere la possibilità di studiare i locali dell’attività commerciale in questione, per elaborare le soluzioni migliori. È quanto ricorda Marco Lancini, titolare di Elettrotecnica Lancini di Adro. La sua è una realtà che opera da vent’anni in Franciacorta, impegnata nella realizzazione di impianti elettrici industriali e civili, antenne tv terrestri e satellitari, antifurto e videosorveglianza, impianti domotici e smart, riparazione e manutenzione di macchinari oltre che nell’automazione di cancelli e affini, sia per privati che per aziende. Ed è proprio a Lancini che abbiamo chiesto di mostrarci il mondo dei sistemi di antifurto per i negozi.

«Come prima operazione dobbiamo osservare le caratteristiche del luogo – ha affermato – se è pieno di vetrate fisse, oppure se sono tutti muri. Ciò è fondamentale perché un sistema può valere per un negozio e non per un altro». Sono tante le soluzioni disponibili sul mercato: «Penso per esempio alle barriere esterne , ovvero due aste che formano una “protezione” per lo spazio che precede una vetrina, utilizzando fasci differenziati che, se interrotti, azionano l’allarme. Naturalmente devono essere regolate per evitare falsi allarmi, come per esempio in occasione del passaggio di un cane o un gatto. Entra in gioco anche la sensibilità della strumentazione, da tarare: in caso di semplici folate di vento, le barriere non devono innescare l’antifurto ». Altra opzione è rappresentata dai comuni contatti posizionati sulla porta oppure dai sensori di rottura del vetro: «Più questo è ampio e più bisognerà metterne, scegliendo punti strategici – ha continuato Lancini – anche in questo caso servirà poi regolare la sensibilità, perché se sbatte una porta e il vetro vibra, allora l’antifurto non deve suonare ». Nel caso in cui il malintenzionato riesca ad entrare nel negozio c’è un particolare deterrente: «Tramite sensori posizionati su serramenti o vetrate, oppure un altro sensore supplementare interno al soffitto – ha proseguito – è possibile che scatti l’allarme facendo partire i nebbiogeni . Questi scaricano gas, impedendo all’intruso di vedere all’interno del locale». Infine le videocamere : «Possono essere tradizionali o termiche, collegate tramite una loro uscita, all’ingresso della centrale antifurto – ha concluso Lancini – quando rilevano qualcosa in movimento, se l’antifurto è inserito, generano un segnale di allarme, lanciando poi eventuali segnalazioni come telefonate e notifiche ».

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