Oggi le luci da giardino possono svolgere una duplice funzione, in base alle dimensioni e alla conformazione dello spazio verde che si ha a disposizione. Da una parte ovviamente sono chiamate ad illuminare gli esterni di un’abitazione, dall’altra possono anche essere utilizzate come deterrente per tenere alla larga i malintenzionati . Attualmente, anche per l’illuminazione esterna, ci si è spostati sempre più verso l’uso dei led, ma come funziona la loro gestione? Ne abbiamo parlato con Marco Lancini, titolare di Elettronica Lancini di Adro. La sua è un’attività che opera da vent’anni in Franciacorta, impegnata nella realizzazione di impianti elettrici industriali e civili, antenne tv terrestri e satellitari, antifurto e videosorveglianza, impianti domotici e smart, riparazione e manutenzione di macchinari oltre che nell’automazione di cancelli e affini, sia per privati che per aziende.
«Oltre al comune interruttore on-off, si possono utilizzare interruttori crepuscolari – ha spiegato Lancini – che accendono le luci quando arriva il buio, secondo un’impostazione di base. Garantiscono un certo risparmio energetico, perché con il crepuscolare le lampade non si accenderanno troppo presto e non si corre il rischio che restino accese, dato che vale anche il processo contrario. Inoltre può essere abbinato ad un orologio, il quale permette di programmare l’orario di accensione o di spegnimento, a proprio piacere». A disposizione troviamo poi degli interruttori chiamati «astronomici» : «In questo caso non sono dotati di sonda crepuscolare, ma sfruttano le coordinate specifiche della zona in cui si trova, e nei modelli più evoluti è possibile inserirle precisamente – ha proseguito – questo strumento sa quando il sole sorge e tramonta, mentre a noi resta comunque la possibilità di programmare eventuali orari di accensione e spegnimento. Sono gestibili anche tramite app, per avere un controllo da remoto con effetto immediato. E se abbinati ad un impianto smart o domotico il monitoraggio può essere costante». Gli interruttori «astronomici» presentano soltanto un piccolo handicap: «Può capitare che un temporale pomeridiano oscuri di molto la visuale e in questo caso il crepuscolare accenderà le luci, mentre l’astronomico non comprenderà la situazione. L’altro lato della medaglia è rappresentato dalla sonda del crepuscolare: si può sporcare e rompere, per cui l’astronomico risulta essere più maneggevole, dal momento che si monta nel quadro». Esistono poi delle luci che all’interno sono dotate di un sensore di presenza (o fotocellula): «In questo caso se ci si passa davanti la lampada si accende – ha continuato Lancini – solitamente sono abbinati ad un sensore crepuscolare e di conseguenza questa funzionalità durante il giorno non è attiva». La combinazione di questi due strumenti svolge dunque di deterrente contro i malintenzionati: «Le lampade da giardino possono essere accese anche dagli impianti antifurto o di videosorveglianza. Questi fanno capo ad una centralina e possono essere impostate per far accendere le luci nel caso in cui rilevino qualcosa. Per esempio pensiamo alle videocamere: è possibile scegliere che non appena inquadrino qualcosa, come il passaggio di un grosso cane o di una figura umana, scatti in automatico l’accensione delle luci. Insomma, l’illuminazione del giardino non è più soltanto “di cortesia”, ma ha anche importanti risvolti nell’elevare la sicurezza di un’abitazione.
In conclusione possiamo affermare che le luci possono essere gestite da diverse apparecchiature: qualcuno chiede persino di spettacolarizzare l’ingresso, magari abbinando l’accensione all’apertura del cancello, oppure schiacciando il pulsante di un telecomando o tramite app ».